“Certo Ananda il bosco di bambù piace perché è senza rumore, senza frastuono, solitario, non frequentato dalle genti, adatto al ritiro e al raccoglimento, come piace a voi, signori meditativi e contemplativi.”
Majjhimanikaya CVIII Gopakamogallana
Una sessione di pittura all’alba nella bambuseria di Arashiama a Kyoto, dove ricadenti e cespitiosi i bambù fiancheggiano un tortuoso sentiero, fu per me la memorabile esperienza dell’incontro con questa pianta.
Mentre disegnavo, nel silenzio solenne, mi parve di udire dopo un po’ il bisbigliato fruscio del loro crescere . Mi parve di vedere tra gli ingannevoli giochi di luce, nel ritmo verticale delle canne, apparizioni furtive.
Al ritorno, in atelier, quell’esperienza fu generativa di altre visioni , confluite in una piccola serie di quadri che di tanto in tanto continuo ad alimentare. Nelle mie bambuserie immaginali ho dipinto Inari ( volpi-fate della tradizione giapponese),
tigri, draghi e dame di corte dell’antico Giappone.
Per condividere questa ispirazione e trasmettere una modalità di pittura nutrita di meditazione, guiderò un gruppo di allievi armati di carta e colori nei segreti meandri del Labirinto della Masone.
Introduzione del corso sarà la lectio magistralis:
“Immaginazione creatrice e mondi vegetali”
Da anni, affianco all’osservazione accurata di piante e fiori, che disegno con l’acribia di un botanico nelle pagine dei miei carnet de voyage, la creazione di quadri ispirati ad un universo vegetale archetipico.
Sento quindi di appartenere anch’io all’eletta schiera di quegli esploratori che percorrevano il globo in cerca di piante esotiche, ma le mie sono “cacce sottili” nel mondo dell’Immaginazione.
Quel mundus imaginalis,( lo‘Alam al Khayal dei mistici dell’Islam) , mondodell’immaginazione autonoma, che ha un esistenza oggettiva totalmente indipendente dall’uso che noi facciamo della nostra facoltà immaginativa.
Parlerò dunque di acclimatazioni di alberi antropogonigi, come il portentoso Waqwaq , “l’albero delle donne”, diffuso in una vasta tradizione iconografica orientale, di fate albero e alberi fatati, (tra le quali la Principessa Kaguya, scoperta bambina all’interno di una canna di bambù e protagonista di uno dei più antichi racconti del mondo giapponese),
di efflorescenze carnivore ed erotiche, frutto di una criptobotanica antica quanto universale.
Per informazioni e iscrizioni al seminario: 3491935057