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L'Atelier è come una conchiglia. L'organismo secerne il suo proprio guscio. Così il luogo o il modo in cui creo e lavoro sono altrettante proiezioni ideoplastiche del mio mondo. Ora sono un'ostrica ben salda sulla roccia, che elaboro la mia perla nel chiuso di un universo tutto interiore, ora sono una chiocciola che vaga per orti e giardini e porta con sè il suo guscio. Sono le due fasi del mio lavoro: quella stanziale e quella migrante. Ciascuna ha il suo modus operandi, ma etrambe traggono linfa in questa SECRETISSIMA CAMERA che abito dall'infanzia e che è concresciuta con me.

Qui, in questo LUOGO (non - spazio - come direbbe il distorto lessico del "contemporaneo"), circondato da dipinti e dagli oggetti stravaganti della mia personale  wunderkammer, (boites magiques , basilischi, "macchine celibi e nubili"), mi preparo a partire e sempre faccio ritorno.

Luogo della memoria (che vi ha sedimentato sessant'anni) ma anche affaccio sul vasto orizzonte dell'esotico che mi attende ad ogni nuovo viaggio. 

Qui creo i dipinti e le sculture; qui nascono i miei fidi taccuinetti quotidiani, che diventano via via agenda, progetti e pensieri.

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Che ogni vera città abbia il suo "genio", o se vogliamo in termini meno mitici il suo CARATTERE, è indiscutibile. C'è da chiedersi se il carattere di una città sia un portato dei suoi abitanti, o se è piuttosto vero il contrario , che il carattere dei suoi abitanti sia una manifestazione del genio della loro città.
Forse sono vere entrambe le cose .
Fatto sta che nel bellissimo libro su Torino di Valentina Nasi e Massimo Listri , "Torino Elegante Follia" - ( Idea Books)- che ora è sul tavolo del mio salotto, il CARATTERE di questa città dove sono nato e dove vivo è imprigionato come il genio nella lampada di Aladino. Sfogliare le pagine e come sfregare la lampada: il genio appare.
Un genio folle e cartesiano, come se Gropius e Rodolfo II coabitassero nello stesso appartamento. Metteteci anche la peculiare, torinesissima, eleganza senza esibizione e avrete un quadro caratteriale della mia città.
Valentina Nasi ha poi a sua volta mescolato le carte , alternando pubblico e privato,antico e nuovissimo, monumentale e domestico.
Due doppie pagine sono dedicate al mio Atelier : Massimo Listri come il Woland de "Il Maestro e Margherita" in due scatti ha magicamente ampliato lo spazio e la stanzetta dove lavoro sembra davvero una Wunderkammer Leopoldina. Eccole.

 

Photo Copyright Massimo Listri