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Diciottesima edizione della Summer School della Scuola del Viaggio

Lunedì 25 luglio sarò a Trieste per la diciottesima edizione della Summer School della Scuola del Viaggio.
E' trascorso qualche anno dalla mia ultima visita all'amata Porta d'Oriente d' Italia.
Ci ero andato per parlare, guarda caso, proprio di Orienti e avevo conversato con la scrittrice indotriestina Layla Wadia del mio libro sull'India.
Lei, transfuga zoroastriana dagli immensi occhi tristi , aveva sorriso della messa alla prova del mio virtuosismo mimetico: "sei entrato quasi dappertutto: sinagoghe e moschee, santuari shi'iti e templi shivaiti, riunioni tantriche e chiese siro malabarite ma i parsi nel tempio del fuoco non ti hanno fatto entrare..."
Sul filo di quella lontana conversazione tornerò a Trieste per parlare appunto del "Viaggiatore Mimetico". Ma il mio intervento sarà soprattutto un omaggio Richard Francis Burton che a Trieste ha soggiornato dal 1872 al 1890.
Ho per l'esploratore ( orientalista , poeta, spadaccino, etnologo, sessuosofo, nonchè sufi) un vero culto. Anticonformista capace di infrangere testardamente tabù vittoriani e pregiudizi colonialisti, in lui convergono una tempra fisica eccezionale e una sterminata ed eclettica erudizione, DILETTANTESCA nel più alto senso del termine. Un vero maestro.
A lui ho dedicato questa pagina dove accanto al suo ritratto inseguo le labili tracce ottomane nella Città del Vento, -la fontana-mihrab, la mezzaluna nel cimiterino ottomano-...
Gli appassionati di apporti noteranno che la data sulla carta intestata della Banca Union (filiale triestina), supporto del mio acquerello, reca la data 1873. L'inizio del periodo triestino di Sir Richard.
A complemento della pagina pubblico anche due foto della Porta Ererè ad Harrar. Burton fu il primo europeo a varcarla -da viaggiatore mimetico- nel 1855 ed io ho voluto , (ancora un omaggio), ricordarlo, facendomi ritrarre ad uno stipite che ha tutta l'aria di essere stato ben poco alterato da allora.